"Voterò un indipendente" di Guido Salvini, GIP di Milano

Rispettabile Collega,
ho "scoperto" Guido Salvini in modo inaspettato. Stimato Giudice istruttore e poi GIP a Milano, è un magistrato fortemente impegnato sui temi della giustizia, che, per ragioni di indipendenza personale, non aderisce ad alcuna corrente organizzata della magistratura. Digitando il suo nome e cognome su Google, ho compiutamente apprezzato il valore di questa sua lettera di riflessione che, con il consenso dell'autore che ha già provveduto spontaneamente ad una larga diffusione, sottopongo ora anche alla tua attenzione.

Edoardo Cilenti - DM. 30.5.96 - candidato autonomo per il CSM - Giudice della Corte di Appello - sezione Lavoro - Napoli

14 giugno 2010
cari Colleghe e Colleghi,


a pochi giorni dalle elezioni per il CSM mi permetto di usare questo strumento per rendervi parte, da semplice collega non schierato, della mia riflessione sulla scelta cui siamo chiamati e che facciamo spesso in modo pigro e ripetitivo.

Non sono un attivista di nessun gruppo, sono rimasto sempre ad una certa distanza dall’attività associativa e, oltre ai fascicoli, i miei interessi sono prevalentemente culturali e collocati all’esterno del nostro Tribunale.
Faccio quindi un’eccezione non per fare appelli o propaganda ma solo per esporvi le ragioni della mia decisione che non è mossa da alcun interesse personale e che mi auguro che qualcuno di Voi possa autonomamente condividere.

Alle elezioni del 2006 erano presenti solo candidati espressi dalle quattro correnti, aggregazioni per un verso importanti ma per altro verso ingombranti e che rischiano sempre di trasformarsi in centri di potere soprattutto se occupano in modo monopolistico gli spazi decisionali della magistratura. Alcune correnti, ma non tutte, e alcuni loro esponenti hanno cominciato a riflettere, anche se tardivamente, su questa distorsione.

Forse è stato espressione di un certo disagio il fatto che nel 2006 la percentuale delle astensioni dirette dal voto sia aumentata di 5 punti. Inoltre ben 700 altri magistrati hanno “finto” di votare lasciando bianca la scheda o annullando il voto, certo non per errore. Forse anche questo è un segno di disaffezione e insieme di una voglia di novità.

Questa volta alcuni candidati indipendenti, quattro, più altri due comunque autonomi, nella scelta di presentarsi, dalla loro corrente di appartenenza , propongono il loro nome sulla scheda. Tutti profondono, con ogni genere di difficoltà, il loro impegno personale non potendo contare su reti locali già strutturate che fanno propaganda per loro anche se chi vota spesso non conosce nemmeno il candidato ma questo gli è “consigliato” dal suo referente nella corrente.

Il mio voto andrà, senza incertezze, a questi indipendenti, nei collegi ove sono presenti.

E’ importante, secondo me, che giunga al CSM almeno un osservatore indipendente, che debba dar conto a tutti delle sue scelte e non solo alla corrente che lo ha fatto eleggere. Un Consigliere o più che possano controllare, ad esempio nelle varie Commissioni, se i consiglieri “schierati” si comportano davvero secondo i principi di imparzialità e di rispetto degli interessi generali enunciati in tutti i programmi elettorali.

Un ombudsman, insomma. Un candidato autonomo ha un vantaggio per tutti noi : non conosce se non la minima parte dei suoi elettori che non sono una gruppo che preesiste alla sua candidatura. Chi lo vota non è un gruppo riconoscibile, legato al candidato da idee ma anche da interessi più e anche troppo concreti, e quindi egli non ha nessuno da favorire in partenza e non ha cambiali da onorare con nessuno.

Qualcuno può pensare che votare un indipendente sia un voto inutile, un voto sprecato.

E’ vero il contrario.

Oggi, per la prima volta, vi sono segnali secondo cui la possibilità per qualcuno di questi candidati di raggiungere il numero di preferenze richieste per essere eletto, sono assai concrete.

C’è una voglia di cambiamento diffusa che nel 2006 si è espressa silenziosamente con il non voto, in modo anonimo con la scheda bianca

Ma sopratutto ancora una volta il numero complessivo dei candidati delle correnti che si trovano sulle schede è di poco superiore a quello dei seggi disponibili. Ciò significa che tali candidati sono in realtà già stati “designati”, già quasi eletti a livello di vertice anche se qualche primaria ha ammorbidito, ma solo un po’, per la prima volta le designazioni dall’alto.

In pratica se non ci fossero candidati fuori corrente potremmo anche non andare a votare perchè le scelte sono già state fatte. Se non ci fossero loro non potrebbero nemmeno chiamarsi elezioni ma quasi solo ratifiche.

Per questo il voto a chi corre da solo è comunque un voto “utile”, perchè è un segnale che rende “utile“ il voto di tutti.

Qualcuno potrebbe obiettare che di un candidato non integrato in un gruppo in cui si milita o che comunque in qualche modo si frequenta, non si conoscono le idee e la capacità.

Non credo sia un’obiezione fondata.

Se parliamo di capacità, i Consiglieri del CSM non sono e non devono essere persone fuori dal comune. Sono giudici come noi che ritorneranno a farlo, con qualche esperienza e forse con qualche vantaggio in più.

Decidere un gruppo di trasferimenti, chi sia più meritevole per un incarico direttivo, giudicare su una eventuale sanzione disciplinare, stendere un parere o anche un regolamento organizzativo che comunque si basa su elaborazioni precedenti del CSM cui poter attingere, sono, con qualche impegno che comunque è insito nella scelta di candidarsi, alla portata di noi tutti.

Non sono compiti più difficili di quelli che affrontiamo quotidianamente quando giudichiamo i cittadini o distinguiamo le ragioni dai torti, irroghiamo 30 anni magari da soli, decidiamo se un bambino debba essere affidato alla madre o al padre, chi debba prevalere in una grossa causa societaria o se un’azienda debba fallire.

Si tratta più che altro di essere disposti a cambiare sede e organizzazione di lavoro e di vita, condizioni anch’esse implicite nella scelta di candidarsi e che invece, lo dico per inciso, probabilmente un sorteggio, che in sé non è uno scandalo, certamente non garantirebbe.

Per il resto credo che sia Voi che mi leggete sia chi vi scrive, e quindi anche un candidato che fa una scelta ponderata da solo, sarebbe perfettamente in grado di assolvere questi compiti con impegno e correttezza.

Quanto alle idee mi interessano relativamente, non più di quanto dovrebbero interessare a una parte o a un imputato le idee del magistrato che lo giudica. Potrei anche paradossalmente non essere d’accordo su molte cose e con molte idee del candidato che scelgo ma non è questo il punto. Non devo votare per un partito politico e il CSM è un organo di giustizia e di alta amministrazione, non Il Parlamento.

Le storiche aggregazioni politico-giudiziarie della magistratura che devono continuare ad elaborare le loro riflessioni e le loro proposte di fondo, e anche occuparsi dei profili sindacali, e confrontarsi con la politica sono già presenti nell’ANM. Nessuno chiede che spariscano o siano messe all’indice.

Quello che mi interessa oggi è migliorare l’imparzialità e la correttezza delle decisioni del CSM anche singole ma che nel loro complesso fanno “giustizia” per i destinatari finali, i cittadini, decisioni non a caso oggetto di un numero sempre maggiore di ricorsi amministrativi.

Un candidato indipendente che non si trova al CSM grazie al sostegno privo di fatica e alla propaganda di un comitato elettorale preconfezionato e che non è in rapporto di debito con i suoi elettori e grandi elettori , cioè chi gli ha assicurato i voti anche dove magari non è conosciuto, ha più probabilità di essere, come un giudice qualsiasi, imparziale e più impermeabile ai condizionamenti e alle “segnalazioni”.

Qualsiasi studioso delle scienze sociali confermerebbe questo giudizio.

Alle elezioni per il CSM alcune volte ho votato candidati di una corrente, non sempre la stessa, che conoscevo personalmente come rispettabili e che mi sembrava che potessero essere più difficilmente risucchiabili in logiche di potere e di clientela : ve ne sono stati e ve ne sono ancora oggi molti.

Altre volte non ho votato perché, per le ragioni che ho cercato di spiegare, mi sembrava quasi inutile e perché comunque non ero alla ricerca di un consigliere di “riferimento”.

Una scelta sinora privata, tra gli impegni quotidiani. Ma viene il preciso momento che ti impone di scrivere, nell’interesse di tutti, della giustizia, dei giudici e anche delle correnti, quello che tanti pensano solo in privato. Il momento è questo, forse l’inizio di qualcosa di nuovo.

Il 4/5 luglio voterò per il collegio dei giudici di merito il candidato indipendente Edoardo Cilenti, giudice a Napoli, di cui vi allego la presentazione.

Allego anche la presentazione comune diffusa dai candidati indipendenti e quelle personali di ciascuno di essi. Mi sembra giusto aiutare a farsi conoscere chi non ha alle sue spalle un‘organizzazione capillare. Questo mi sembra un piccolo contributo alla parità dei punti di partenza di ciascun concorrente. Tutti questi candidati hanno fatto e faranno tutto da soli.

Sono loro in realtà a darci la possibilità di scegliere in queste elezioni e anche solo per questo meritano il nostro appoggio.

Chiedo anche a Voi, che mi avete prestato la Vostra attenzione, di riflettere sulla giustezza e l’utilità di questa decisione e, se credete, di seguirla.


Un cordiale saluto a tutti
Guido Salvini