Cilenti, il giudice che corre in solitaria


Napoli, 26 giu 

Il telefono squilla continuamente, ma lui non risponde. Invia un messaggio: “Sono con dei colleghi e non vorrei interrompere per un'intervista. Richiamo io. Grazie”. Passano poco più di tre ore e arriva la telefonata: “Sono Edoardo Cilenti, mi scusi ma per rispetto ai colleghi non volevo rispondere al cellulare”. 43 anni, napoletano giudice del lavoro presso la Corte d'Appello del capoluogo campano, ma soprattutto primo candidato indipendente della storia al Consiglio Superiore della Magistratura. Indipendente significa che non è iscritto a nessuna corrente. Una rivoluzione inattesa che gli è costata anche qualche “bonario consiglio” a desistere.

Come va la campagna elettorale in solitaria?
Sono un po' stanco, quella che lei chiama campagna elettorale in solitaria, è più stancante, sa com'è sto andando contro corrente....

Come l'accolgono quando si presenta come indipendente?
C'è interesse e attenzione. Le prime volte che mi presentavo con il cosiddetto porta a porta mi chiedevano: “qual è la tua corrente?”. Ora sul finire della campagna elettorale mi accolgono con un'altra domanda: “Ma sei autonomo dalle correnti o iscritto ad una corrente?” La sensibilità si è elevata enormemente.

Le correnti sono il cancro della magistratura?
Non sarei così pessimista, non fino a questo punto. Dobbiamo cercare di conservare il buono delle correnti e liberarci delle degenerazioni che negli ultimi anni sono state troppo presenti e frequenti.

Un aspetto positivo e uno negativo delle correnti
E' positivo che nelle correnti si crei confronto culturale. E' negativo che qualche volta la contrapposizione culturale diventi clientela.

Come deve cambiare la magistratura?
A cominciare dall'elezione al Consiglio Superiore di un non iscritto alle correnti. Sarebbe un bello smacco.

Quanti voti ci vogliono?
Ho rifatto i calcoli poc'anzi: se aumentano le candidature il quorum si abbassa e quindi poco più di 400 voti.

Quanti suoi colleghi ha incontrato fin'ora?
Oltre 600.

Non ha paura che questa candidatura le “rovini” la carriera?
Sinceramente no, quando ho fatto questa scelta ci ho pensato, ma che carriera crede voglia fare? Non ambisco a nessuna scalata.

Ultima domanda: nessun suo collega notabile delle correnti le ha sconsigliato di candidarsi?
Eh. Ho ricevuto qualche “bonario consiglio” a non farlo ma vado avanti senza remore. Andare controcorrente è stancante ma certo non mi fa paura.

(Boris Mantova) 26 giu 2010 12:06